Cinematique d’Esprit

L’artista concentra il suo studio sulla testa umana, in un’analisi che unisce la mimica e i tratti somatici al flusso psicologico e dei movimenti dei pensieri. La cinematica è lo studio del moto nel tempo, utilizzato in ambito anatomico nella biomeccanica; viene evoluto in questo contesto in una rappresentazione della corrente incessante delle idee che avviene dietro alla fisiologia del volto. Le opere hanno il senso del moto e del trascorrere del tempo di cui sono prive le cere, fisse e statiche per sempre nelle teche del museo. Per rendere questo effetto, solitamente estraneo alle belle arti, l’artista mette alla prova materiali e metodi non soliti, creando un laboratorio sperimentale per continuare a migliorare la resa del proprio percorso. Nessun opera è uguale all’altra, come nessun essere umano lo è, perso nel labirinto delle proprie psicosi e delle evanescenze della propria mente (Esprit).          Testo di Chiara Mascardi